INTERVENTO: Rimozione Chirurgica o Laser di Neoformazioni Cutanee e Sottocutanee
INDICAZIONE: asportazione neoformazioni per motivi estetici ed oncologici
DURATA INTERVENTO: in base al numero e alla tipologia della neoformazione e della tecnica impiegata
TIPO ANESTESIA: locale o locale con sedazione in base al numero, tipo e grandezza della neoformazione
TEMPI DI RECUPERO: variabili
RISULTATI VISIBILI: pochi giorni
INFO: TECNICHE: LASER O CHIRURGICA
chirurgia plastica
Il Dott. Tommaso Anniboletti esegue interventi di Rimozione di nei e neoformazioni cutanee e sottocutanee a Roma, Perugia e Ostia.
La rimozione di nei e neoformazioni ha valore oncologico o anche solo estetico nel caso in cui queste si presentino particolarmente visibili e sgradevoli oppure creino fastidio, disagio o dolore al paziente.
Tale intervento può essere effettuato sia chirurgicamente che con laser, in casi diversi:
Il primo criterio di scelta per il medico tra rimozione chirurgica e laser riguarda la natura della neoformazione.
Le neoformazioni pigmentate, di solito nei o tecnicamente ‘nevi’ di qualsiasi natura e sede, sono sempre considerate neoformazioni dubbie. La visita dermatologica e l’eventuale epiluminescenza sono esami molto importanti, ma non diagnostici, in quanto l’unico esame di certezza che può discernere tra un neo o neoformazione di natura benigna o maligna è l’esame istologico, ovvero l’analisi della neoformazione asportata al microscopio.
In caso di nei o neoformazioni dubbie si dovrà, quindi, sempre stabilirne la benignità con certezza e questo è possibile solo tramite la rimozione chirurgica con bisturi, l’unica tecnica che permette l’esame istologico. Diversamente, la rimozione laser, andando a ‘bruciare’ la lesione, non permette di analizzarla.
Per motivi tecnici, la rimozione chirurgica viene sempre eseguita anche in caso di neoformazioni sottocutanee, sia che si tratti, ad esempio, di sospetti lipomi o di cisti sebacee.
Il secondo criterio di scelta riguarda la grandezza e la tipologia della lesione. Il laser è un’ottima tecnica che ha dei vantaggi sicuramente sui tempi di recupero e sull’invasività e, quindi, a fini estetici. A differenza di quello che si crede, però, spesso la rimozione chirurgica e l’applicazione di piccolissimi punti di sutura permette di avvicinare meglio i margini della ferita effettuando una specie di ‘ricamo’ della ferita stessa; in alcune zone, perciò, è esteticamente più vantaggioso usare la rimozione chirurgica piuttosto che quella laser.
Il laser CO2 può essere utilizzato per tutte le altre neoformazioni che non sono a rischio o che sono chiaramente benigne, e trova la sua massima applicazione per le neoformazioni ipertrofiche, le verruche, le cheratosi seborroiche o senili, i papillomi e i fibromi penduli.
La visita chirurgica, perciò, è essenziale per poter scegliere il metodo e la strategia più adeguati.
Il trattamento chirurgico tradizionale con bisturi è appropriato nella grande maggioranza dei casi, consentendo l'esame istologico del campione asportato ed un ottimo risultato estetico pur in presenza di una cicatrice.
Non è possibile individuare un unico tipo di intervento chirurgico per la rimozione delle neoformazioni cutanee e sottocutanee. La tecnica impiegata dovrà essere individuata in relazione alle caratteristiche del paziente e della neoformazione: si opterà, quindi, tra shaving, rimozione con losanga e applicazione di punti di sutura, rimozione con losanga con margine di vari centimetri intorno alla lesione per neoformazioni a rischio come sospetti carcinomi basocellulari, carcinomi spinocellulari, melanomi, ecc.
FIG.1 : Neoformazione cutanea a rischio A,; esempio di risultato post rimozione chirurgica e sutura B
Gli interventi possono essere effettuati ambulatorialmente, in anestesia locale, anche se è comunque sempre necessaria, tramite la visita, una valutazione delle condizioni generali e delle eventuali terapie farmacologiche in atto.
In caso di lesioni più estese o invasive è, invece, richiesto un inquadramento diagnostico più approfondito che può implicare indagini diagnostiche (Ecografia, Rx, TAC, RMN) ed esami ematici pre-operatori. Se il caso lo richiede, l’intervento verrà effettuato in clinica, in regime di day hospital o con ricovero, e con eventuale sedazione e anestesia.
Non sempre l'aspetto clinico della neoformazione permette al medico di distinguere le neoformazioni benigne da quelle maligne e, a volte, solo il successivo e necessario esame istologico permette di formulare una diagnosi certa. Nel caso in cui venga dimostrato un comportamento biologico di malignità, potrebbero essere necessari ulteriori trattamenti medico-chirurgici per la risoluzione del problema da concordare con il chirurgo.
Una tecnica alternativa e complementare alla rimozione chirurgica con bisturi è l’utilizzo del Laser Co2 ultrapulsato che consente di ottenere un’azione di taglio oppure di vaporizzazione (distruzione cellulare da “scoppio”). In entrambi i casi, permette di distruggere qualsiasi tipo di lesione cutanea in modo selettivo, agendo con alta precisione al livello di profondità desiderato, senza provocare combustione sui tessuti limitrofi.
Trova la sua massima applicazione per le neoformazioni ipertrofiche e per moltissime neoformazioni come: lesioni cutanee pigmentate melanocitarie e non melanocitarie, cheratosi seborroiche o senili, lesioni vascolari (angiomi rubino e angiomi stellati), lesioni virali (verruche, condilomi acuminati, molluschi contagiosi, etc), lesioni delle mucose (cisti mucoidi, lesioni genitali, papillomi, ecc.) e, in generale, tutte le neoformazioni chiaramente benigne.
Si tratta di un macchinario ad alta precisione che rispetta integralmente i tessuti circostanti, assicurando una cicatrizzazione perfetta, poco invasivo per i pazienti e che offre tempi di recupero molto rapidi ed esiti estetici molto soddisfacenti.
Gli interventi possono essere effettuati ambulatorialmente, in anestesia locale, anche se è comunque sempre necessaria, tramite la visita, una valutazione delle condizioni generali e delle eventuali terapie farmacologiche in atto.
Non devono essere asportate con laser lesioni pigmentate la cui diagnosi clinica non sia certa. In altri termini, in caso di dubbio diagnostico, è indicata la rimozione della neoformazione con il bisturi per consentire l’esecuzione dell’esame istologico.
Pe le neoformazioni cutanee pigmentate è molto importante, in primis, l’autoesame, effettuato in maniera regolare così da accorgersi tempestivamente di un loro eventuale cambiamento. Il rischio maggiore è rappresentato dai melanomi, che possono formarsi sia da nevi preesistenti, sia ex-novo.
Si utilizza il cosiddetto ABCDE dei nevi, in cui i fattori di sospetto da tenere sotto controllo per un neo in trasformazione sono: l’Asimmetria (una metà più grande dell’altra), i Bordi irregolari e frastagliati, il Colore non uniforme, ma policromo (cioè caratterizzato da diverse sfumature di colori); la Dimensione aumentata e L’Evoluzione (ovvero un rapido cambiamento di forma, dimensione o colore).
Dopo l’autoesame, il secondo passo è il controllo periodico con visita specialistica.
Le altre neoformazioni a rischio sono le neoformazioni sottocutanee, perché, non potendo essere viste (si scorge, di solito, solo la protuberanza creata dalla neoformazione), non vanno mai sottovalutate fino alla loro rimozione e diagnosi.
I pazienti che si rivolgono al Dott. Tommaso Anniboletti spesso presentano lesioni cutanee non a rischio, ma antiestetiche, e spesso si stupiscono della facilità di rimozione e della rapidità di soluzione di un problema vissuto per molto tempo con disagio.
Esistono nevi dermici sporgenti, xantelasmi, lipomi, cheratosi, fibromi, cisti sebacee e tutta una serie di neoformazioni cutanee e sottocutanee di facile rimozione e perciò di facile soluzione.
Un altro motivo di rimozione è l’evitare successive possibili complicazioni come l'infiammazione o infezione locale (cisti sebacee, cheratosi seborroiche, nei di natura benigna, fibromi o dermatofibromi in sedi particolari sottoposte a traumi o sfregamenti), oppure la rimozione in caso di neoformazioni in sedi particolari con possibile insorgenza di dolore (lipomi localizzati agli arti con estensione fra le masse muscolari, xantelasmi palpebrali, ecc.).
Le possibili complicanze sono quelle generiche di ogni intervento come sanguinamento, infezione e deiscenza delle suture.
La loro entità è, però, ovviamente correlata alla grandezza dell’incisione e, quindi, minima per le piccole lesioni cutanee o sottocutanee.
La cicatrizzazione è, di solito, perfetta, tuttavia l’entità della stessa non può mai essere prevista fino in fondo, ma solo per grandi linee, perché è legata alla soggettività del paziente.
I risultati della rimozione chirurgica o con laser sono molto belli, spesso i pazienti sono stupiti di risolvere facilmente problemi estetici o funzionali che si portavano dietro da anni.
Il Dott. Tommaso Anniboletti cerca di ottenere sempre risultati quanto più naturali possibile, evitando esagerazioni e forzature, in modo che il paziente possa riconoscersi nella nuova immagine di sé.
*Le figure inserite nel testo servono al solo scopo informativo. Fonte: prospetti informativi SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica).
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